L’annata 2019 ha avuto inizio con una lunga stagione invernale con poche nevicate e temperature rigide alternate a periodi più miti. Maggiori precipitazioni in primavera hanno fornito le riserve idriche necessarie ad affrontare la stagione estiva. L’estate è iniziata con una fine giugno e inizio luglio caratterizzati da temperature fuori media, che non hanno tuttavia dato segni evidenti nel vino, segno di una grande maturità dei contadini nell’interpretazione del nuovo panorama climatico. Il caldo, divenuto poi più mite, si è protratto fino a fine settembre. Il nebbiolo è stato vendemmiato nella seconda parte del mese di ottobre e i suoi parametri analitici si presentano classici, con un buon tenore zuccherino e un ottimo quadro polifenolico, adatto ad assicurare vini di struttura, ottimo colore e con un grande potenziale di invecchiamento.

La superficie vitata ha raggiunto i 775 ettari e la produzione le 4.915.749 bottiglie, la più elevata di sempre.